I Soci Alpini
Siamo così qualificati per aver prestato il servizio militare nelle truppe alpine, con lo zaino in spalla e i Vibram ai piedi, sia che si siamo arrampicati per i sentieri dei monti con le mostrine verdi della Fanteria Alpina, sul bavero della divisa, sia con le verdi e gialle della Artiglieria da Montagna, ma vincolati da un unico inconfodibile simbolo: il Cappello Alpino.
Abbiamo saputo unirci, dopo il congedo, sotto una grande Associazione Nazionale Alpini; nessuna altra Arma ne ha pari vanto.
La nostra forza è, da sempre, la capacità di aggregazione, di socializzazione; qualità assimilate, dall'essere insieme sotto naja, nella nostra squadra, nel plotone, nella Compagnia, nel Battaglione.
Onorati e apprezzati per la nostra solidarietà e il pronto intervento, in occasione di calamità naturali, ma a volte bistrattati e irrisi negli ultimi decenni, forse per un disegno preciso e prestabilito, con il motto di "alpino" fa rima con i l "vino", ma questo scalfiva appena la nostra pelle dura di Alpini, senza produrre ferite nè al nostro corpo, nè al nostro spirito.
Ciò nonostante, la nostra presenza e il nostro afflusso, in occasione delle Adunate nazionali, cresceva di numero di anno in anno, sino a che è stata abolita la leva obbligatoria ( conclusione di quel disegno prestabilito?! ) e, con questo, si è chiuso quel vivaio di uomini con il Cappello Alpino in testa, da sempre pronti ad intervenire dove e come la necessità lo richiedeva, operando in silenzio, senza sponsorizzazioni politiche o partitiche; probabilmente, questo, ha ipotecato il nostro, fortunatamente ancora lontano, futuro.
Gli Amici degli Alpini
La presenza dei nostri Amici e il loro impegno, è a volte molto più meritevole di noi Alpini stessi; ci consentono di ringiovanire e rinvigorire le nostre fila.
Gli Amici degli Alpini, così qualificati, per aver prestato il servizio militare in una diversa arma dell'Esercito, oppure per non averlo prestato pur avendone anche avuto il desiderio; riformati o esclusi per gravi motivi familiari, o semplicemente per il desiderio di convergere, con gli Alpini, l'impegno nel tessuto sociale, rendendosi attivamente partecipi; dunque Alpini nel cuore.
A loro, la nostra ammirazione e il nostro ringraziamento, per il costante contributo nelle attività e nelle iniziative di volta in volta da noi promosse.
La presenza religiosa: il Cappellano del Gruppo
Non possiamo fare a meno di esimerci dall'elogiare quegli Uomini che hanno dedicato la loro vita all'insegnamento dei dogmi della Chiesa e sostenendo "la nostra millenaria civiltà cristiana": il Cappellano Alpino.
L'emblema universale per gli Alpini è il Beato Don Carlo Gnocchi: presenza spirituale, che ha sempre contribuito a infondere e a sostenere la speranza, attraverso la Cristianità, nella forma materiale dell'Alpino, esposta, isolata e a continuo rischio della vita, sui monti e sui fronti di guerra; ora, fortunatamente in tempo di pace, figura importante nel corso della nostre manifestazioni.
Al nostro fianco, Don Giuliano Sala, che non ha mai trascurato di onorarci della Sua presenza in ogni occasione, e Don Giuseppe Scattolin; a loro il nostro ringraziamento e l'apprezzamento per il sostegno morale e l'insegnamento che ci sanno riservare in ogni loro commento, nella consapevolezza che il fondamento della Carità, trova il riscontro nella nostra solidarietà alpina.