Arturo Morati, docente presso la scuola secondaria di primo grado a Barzanò, collezionista e appassionato di storia, ha raccolto in un libro le corrispondenze dei soldati italiani impegnati nella Campagna di Russia e inviate ai familiari per gli auguri di Natale.
Soldati al limite dello stremo nel terribile inverno di quel paese, in situazioni che però spesso gli stessi protagonisti di quelle battaglie nascondevano ai loro familiari. Nelle lettere, il più delle volte di poche righe, ringraziavano per l'affetto o i doni ricevuti e chiedevano continuamente rassicurazioni sulle condizioni di salute dei propri cari in patria, a centinaia di chilometri di distanza.
Sono le voci di alpini, fanti, artiglieri e bersaglieri, mandate alle loro famiglie lontane; voci che per buona parte andranno poi perse nel gelo della terribile ritirata dell'inverno 1942-43.
Nel volume dal titolo: "La tragedia dei soldati italiani in Russia. Le corrispondenze degli auguri di Natale" Morati cita don Carlo Gnocchi, ma anche Mario Rigoni Stern, Nuto Revelli e Peppino Prisco, personaggi divenuti celebri negli anni seguenti ma allora solo testimoni di quella disastrosa spedizione.
Il libro, edito da Tralerighe, è in vendita anche presso la libreria Peregolibri di Barzanò. Acquistandolo si contribuirà a sostenere il Comitato Maria Letizia Verga.